Cosa deve garantire un efficiente sistema di Protezione Civile? Prima di tutto deve avere gli strumenti per prevedere e prevenire i rischi del nostro territorio in modo da mitigare gli effetti di ogni possibile calamità. Nel momento dell’emergenza, poi, deve essere in grado di gestirla con tempestività, assicurando la salvaguardia delle vite umane senza trascurare la tutela dell’ambiente naturale, il patrimonio culturale, la memoria storica, gli elementi di rilievo sociale ed economico. E infine, deve consentire rapidamente il ripristino delle normali condizioni di vita quando il peggio è passato.

È un sistema complesso, che in Piemonte vede la Regione, le Province e i Comuni nel ruolo di attori fondamentali nella definizione delle politiche di previsione e prevenzione dei rischi e nella pianificazione e gestione delle emergenze.
A partire dalla metà degli anni novanta, subito dopo il drammatico evento alluvionale del 1994, il CSI-Piemonte ha iniziato la sua collaborazione con le amministrazioni pubbliche piemontesi per la semplificazione dei loro compiti in materia di protezione civile e per il miglioramento dell’efficienza complessiva del sistema.
In questi venti anni, il CSI non si è occupato solo di progettare e sviluppare applicativi, ma ha anche garantito la presenza costante di personale presso le strutture di Protezione Civile della Regione Piemonte e della Provincia di Torino. La presenza nelle strutture è stata un fattore determinante per la crescita di preziose competenze di materia che, sommate alle conoscenze tecniche di base, hanno portato alla realizzazione di un sistema in grado di assicurare risposte rapide e puntuali anche nelle situazioni di emergenza.

Il cuore dei sistemi informativi, sviluppati dal CSI per la Regione e per la Provincia di Torino, è la componente cartografica che consente di effettuare analisi territoriali multidisciplinari e di definire e rappresentare gli scenari di rischio, sia in termini di vulnerabilità del territorio che di pericolosità degli stessi.
“Per prevedere, prevenire e gestire le emergenze devono essere disponibili grandi quantità di dati, spesso provenienti da ambiti tematici molto diversi, che vengono analizzati con una logica propria della protezione civile”, spiega Marco Cavagnoli, responsabile dell’area Territorio e Cartografia del CSI-Piemonte. In questi anni il lavoro del CSI si è orientato proprio sulla costruzione di strumenti che permettono agli operatori di Protezione Civile di accedere alla maggior quantità possibile di informazioni sul territorio regionale, garantendone sempre la qualità in termini di formato, aggiornamento e tracciabilità. Nel caso della Regione Piemonte e della Provincia di Torino i dati provengono in gran parte da sistemi informativi tematici, che per le componenti cartografiche sono già gestiti e resi disponibili secondo le regole della direttiva Inspire. Il lavoro di raccordo, armonizzazione e interpretazione, per rendere i dati utilizzabili dalla Protezione Civile è ancora complesso e delicato. “Oggi – prosegue Cavagnoli – l’adozione di strumenti della filiera open GIS apre prospettive incoraggianti sia per la facilità di accesso a dati ufficiali, sempre aggiornati, sia per la possibilità di condividere conoscenza con altri soggetti pubblici e con i cittadini.”

“Lavorare per molti anni direttamente con le principali Protezioni Civili piemontesi, in Regione e Provincia di Torino – continua Mauro Velluto, dell’area Territorio e Cartografia del CSI-Piemonte – ci ha permesso di conoscere molto bene i processi interni delle due strutture e di orientare correttamente nel corso degli anni l’evoluzione tecnica delle nostre soluzioni. Siamo partiti dalla gestione di sistemi che replicavano informazioni in locale e abbiamo costruito basi di conoscenza interoperabili dal punto di vista semantico, per rendere più efficace la ricerca e l’uso dei dati, soprattutto in ambito programmatorio”. Oggi il CSI ha allargato il ventaglio delle proprie competenze ed è in grado di fornire, sia alla Regione che alla Provincia, supporto specialistico all’uso di tecnologie sofisticate. In occasione del recente terremoto in Abruzzo, ad esempio, il personale del CSI “ha lavorato all’installazione e gestione di reti di comunicazione che hanno permesso di utilizzare l’unità mobile della Protezione Civile della Provincia di Torino come nodo di telecomunicazione.”
Anche eventi di rilievo come l’alluvione del 2000, le Olimpiadi invernali del 2006, il terremoto in Emilia Romagna del 2012 o le emergenze umanitarie legate agli sbarchi di immigrati del 2011 hanno visto in questi anni il CSI impegnato nel supporto alla Protezione Civile della Regione.

Anna Carbone

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