Dare il via ufficialmente alle attività dell’Unità di Progetto AgID in CSI Piemonte e fare il punto sullo stato dell’ICT pubblico in Piemonte e in Italia. Sono stati questi, in estrema sintesi, i principali obiettivi dell’incontro tenutosi lo scorso 21 gennaio in CSI, che ha visto la partecipazione di rappresentanti, oltre che di CSI ed AgID, anche di Regione Piemonte e Comune di Torino. Molti gli spunti di riflessione e i temi emersi dai lavori, primo fra tutti quello di recuperare il divario digitale che separa il Piemonte e l’Italia dal resto d’Europa.

Ad aprire l’evento, di fronte a un’ampia platea di amministratori ed esperti del settore, ci ha pensato l’Assessore all’Innovazione della Regione Piemonte, Giuseppina De Santis, che ha ricordato come innovare non significhi semplicemente replicare in formato digitale le procedure cartacee. Secondo la De Santis quello che viviamo “è il momento giusto per capitalizzare e correggere il tiro agli investimenti finora fatti”, modificando le logiche di lavoro, i flussi operativi e le relazioni tra le persone. “Solo così potremo definire le regole di un gioco nuovo, che tutti siamo chiamati a imparare per riportare l’Italia al livello dell’Europa”. Come ricordato dal Direttore dell’AgID Alessandra Poggiani nel proprio intervento (a cui abbiamo dedicato un articolo specifico) “si è registrato un rallentamento nel processo di digitalizzazione, che pone il nostro Paese al terzultimo posto in Europa”. Tre i programmi di accelerazione su cui puntare per invertire la rotta: Italia Login – la casa digitale di tutti gli italiani, Smart Cities e competenze digitali.

Proprio al tema delle competenze ha fatto riferimento anche Giuliana Fenu, direttore della Direzione Competitività della Regione Piemonte, secondo cui “la nuova programmazione europea potrà dare l’avvio concreto alla realizzazione di una nuova sinergia fra pubblico e privato, grazie alla quale la parte pubblica avrà l’opportunità di realizzare infrastrutture, banda larga, ultra larga e servizi per l’utenza, mentre le imprese saranno chiamate a investire in risorse, competenze e formazione”.

Due i rappresentanti del Comitato di Indirizzo AgID che hanno preso parte all’evento, entrambi piemontesi. Roberto Moriondo ha posto l’accento sulle società in house, che “devono avere il coraggio di chiedere agli enti di pensare in digitale, cambiando radicalmente la prospettiva di pensiero”. Gianmarco Montanari, invece, ha ricordato la volontà della Città di Torino, di cui è City Manager, di lavorare per il passaggio a sistemi open source. Una scelta strategica, studiata in collaborazione con CSI e Politecnico di Torino, dettata anche dalla necessità di ridurre i costi di licenze e manutenzione. “L’idea è quella di virtualizzare le postazioni di lavoro e di adottare standard open source, più affidabili anche per la privacy e la sicurezza dei dati”.

Ha concluso l’incontro Ferruccio Ferranti, Direttore Generale del CSI: “Il percorso che ci attende non è agevole. Dobbiamo sopperire alle scarse risorse con l’impegno e l’entusiasmo, facendo sistema e dimostrandoci pronti al cambiamento. Con AgID vogliamo puntare a progetti di ampio respiro, che permettano di condividere le migliori competenze e contribuire ad avviare una rivoluzione digitale che favorisca lo sviluppo dell’intero Sistema Paese”.

Secondo il Presidente del CSI Riccardo Rossotto, che ha moderato l’evento, “è necessario un cambio di prospettiva, che ci permetta di creare nuove regole”. Il CSI è pronto a questa trasformazione e si candida ad essere parte della squadra che realizzerà l’innovazione digitale del Paese. “Servono servizi digitali facili da usare e immediati – ha concluso Rossotto – perché non dobbiamo mai dimenticare che l’utente finale di tutti noi è il cittadino”.

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