Quando parliamo di CSI, pensiamo subito a grandi data center, servizi on line o sistemi informativi. Ma da oggi il CSI può contare su una nuova e particolare competenza: uno dei suoi dipendenti è fra i primi in Italia – per la pubblica amministrazione – ad avere ottenuto il brevetto ENAC per pilotare i droni in operazioni particolarmente complesse.

Da circa un anno, infatti, la Città Metropolitana di Torino sperimenta l’utilizzo dei droni, o meglio degli “aeromobili a pilotaggio remoto” (APR), in alcune operazioni di protezione civile con la collaborazione del CSI-Piemonte.
Se usati male, però, i droni possono causare danni alle persone o alle cose. Per questo motivo l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile (ENAC) ha deciso di emanare un regolamento rivolto tutti gli operatori professionali, aziende e amministrazioni pubbliche, che effettuano “operazioni specializzate” con i droni. In pratica, gli operatori devono essere iscritti in un elenco, ogni volo su aree a rischio deve essere autorizzato da ENAC e il pilota del drone deve essere in possesso di un patentino.

“Abbiamo sperimentato i droni in situazioni di particolare criticità, con il supporto tecnico del CSI, come il monitoraggio di frane in collaborazione con il CNR IRPI”, spiega Furio Dutto, Dirigente del Servizio Protezione Civile della Città Metropolitana di Torino. “Oggi possiamo affermare che gli APR permettono di lavorare con maggiore sicurezza in situazioni di emergenza, con un notevole risparmio economico rispetto a un volo fatto con un elicottero. Per questi motivi la Città Metropolitana di Torino ha avviato l’iter per chiedere l’iscrizione all’elenco degli operatori autorizzati da ENAC, una delle prime Amministrazioni locali italiane a scegliere questo percorso importante”.

“Questa decisione della Città Metropolitana di Torino sancisce il riconoscimento dei droni come uno strumento di lavoro a tutti gli effetti”, continua Andrea Bernini, specialista di tecnologie della Direzione Architetture e Innovazione del CSI-Piemonte. “È questa la ragione per cui, dopo un corso di 60 ore e un esame, nel mese di dicembre 2014 sono diventato un pilota certificato ENAC abilitato a pilotare i droni in operazioni particolari”.
Qual è stata la missione più difficile? “Tra le più impegnative ricordo quella per il monitoraggio della frana sulla strada delle gallerie a Sestri Levante a novembre 2014”, prosegue Andrea Bernini. “È stata grande la difficoltà nel pilotare il drone in presenza della brezza marina e delle correnti d’aria provenienti dalle gallerie che ne disturbavano il volo”.
E per restare in territorio piemontese, le riprese effettuate dal drone della Città Metropolitana di Torino, a marzo dello scorso anno, sulla frana di San Germano Chisone sono state fondamentali per aiutare i Sindaci a prendere le decisioni migliori.

Anna Carbone

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