Prima o poi succede a tutti di rinnovare la carta di identità, di pagare la tassa automobilistica o di scegliere il medico di famiglia. Andiamo a uno sportello oppure utilizziamo servizi on line collegandoci dal nostro computer o dallo smartphone, ma spesso non ci chiediamo “cosa c’è dietro”: quali apparecchiature servono per fornire questi servizi, dove si trovano e come sono gestiti i nostri dati o quali procedure informatiche e tecnologie siano necessarie.

Il Piemonte può contare su un centro tecnologico all’avanguardia: è il data center del CSI, attraverso il quale passano la maggior parte dei servizi che gli enti pubblici piemontesi gestiscono ed erogano ai cittadini. Dai servizi per l’agricoltura, l’industria e l’artigianato, ai servizi per l’istruzione, il lavoro e la formazione professionale, fino alla protezione civile e al monitoraggio della qualità dell’ambiente e ai servizi per la sanità, migliaia di dati e di applicativi sono gestiti all’insegna della massima sicurezza e affidabilità.

Nato nel 1978, il data center ha sede nei locali del CSI e dispone di 1.200 mq suddivisi in 4 grandi sale specializzate per piattaforma tecnologica, con una configurazione altamente ridondabile e scalabile.
Le sale ospitano 800 server fisici e 2.300 server virtuali, 210 armadi rack e più di 3.000 switch e router, e sono attrezzate con impianti di condizionamento e elettrico in alta affidabilità, per assicurare la continuità operativa, oltre che progettate per garantire un elevato livello di efficienza energetica. Il tutto è costantemente protetto da sofisticati sistemi di controllo e di sicurezza.

“Il CSI Piemonte è sempre stato tra i primi ad adottare architetture e tecnologie che superavano quelle tradizionali. Negli anni in cui il modello più diffuso era il mainframe, il Consorzio approcciava già l’architettura distribuita, e quando ancora le tecnologie di virtualizzazione – oggi diffusissime – venivano relegate a ruoli marginali, il CSI decise di basare su di esse la strategia di evoluzione della Server Farm”, spiega Giorgio Golzio, Direttore della Direzione Gestione data center del CSI. “La configurazione del nostro data center è sempre aggiornata ai livelli più alti e più recenti della tecnologia e della sicurezza, per garantire alle amministrazioni pubbliche piemontesi la disponibilità continuativa di servizi al massimo delle prestazioni. Anche nel caso di un guasto di un componente singolo o di assenza prolungata di energia elettrica l’operatività di servizi come quelli di pronto soccorso o la gestione della tassa automobilistica regionale è sempre garantita, 24 ore su 24, 365 giorni all’anno”.

Ciò anche grazie al fatto che il CSI si è dotato di un data center secondario (che dal 2010 è presente a Vercelli) per il disaster recovery e la continuità operativa. Tutti i dati gestiti nel data center di Torino sono duplicati in quello di Vercelli, così come alcuni servizi ritenuti indispensabili (per esempio l’anagrafe della Città di Torino). Tutto al sicuro, quindi, in caso di eventi disastrosi, calamità naturali o azioni dolose: il recupero dei dati è garantito grazie al data center secondario, a 90 km di distanza.

Anna Carbone

 

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