Sistema dei trasporti, sanità, reti per la fornitura dell’energia, risorse idriche, banche: sono alcuni esempi di quelle che vengono oggi definite infrastrutture critiche, la cui distruzione o interruzione anche momentanea può avere effetti dirompenti sul normale funzionamento di un Paese. Negli ultimi anni, per ragioni economiche, sociali e tecnologiche, queste infrastrutture sono diventate sempre più complesse e interdipendenti. Questo ha permesso di migliorare la qualità dei servizi e di contenere i costi, ma ha generato un grado più alto di vulnerabilità. Gli effetti di guasti tecnici, disastri naturali o attacchi terroristici possono infatti avere conseguenze devastanti sull’economia di un Paese e sulla vita dei suoi abitanti.

È questo il contesto di riferimento nel quale nasce CIPSEC enhancing Critical Infrastructure Protection with innovative SECurity framework, un progetto triennale co-finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma Horizon 2020. Avviato a maggio 2016 e coordinato da Atos Spain, CIPSEC conta tredici partner, tra i quali il CSI Piemonte. Gli altri partecipanti provengono da Spagna, Germania, Grecia, Regno Unito, Israele, Romania e Svizzera.
L’obiettivo è semplice, ma ambizioso: partire da standard e soluzioni già esistenti per costruire un sistema di sicurezza unificato e integrato che possa funzionare al di là delle specificità delle singole infrastrutture critiche.

Per cogliere la portata del progetto pensiamo a cosa può succedere in caso di interruzione o distruzione di questi sistemi, ad esempio la rete di scambi ferroviari o quella delle sale operatorie di un ospedale. Oppure le reti elettriche: un’intrusione in queste infrastrutture può mettere a rischio l’attività di intere città, con blackout e conseguenti disfunzioni a tutti i livelli, proprio perché ormai siamo di fronte a sistemi interconnessi, con un forte rischio di effetto “a cascata”.

CIPSEC prevede una sperimentazione su casi concreti, per valutare l’effettivo funzionamento delle soluzioni sviluppate. In particolare, sono stati scelti tre settori nei quali le infrastrutture critiche hanno un ruolo importante: ambiente, salute, trasporti. Il CSI partecipa direttamente al tema dell’ambiente, con il caso dell’ARPA, la rete di monitoraggio della qualità dell’aria. Le altre sperimentazioni vengono da Spagna (sistema sanitario) e Germania (sistema ferroviario).

Investire nella sicurezza delle infrastrutture critiche contribuirà a migliorare la sicurezza pubblica e la qualità di vita dei cittadini, ma sarà anche un fattore positivo per l’economia, perché creerà opportunità di business in diversi settori, favorendo lo sviluppo di sistemi di sicurezza sempre più potenti e riapplicabili ad ambiti differenti tra loro.

Per approfondimenti www.cipsec.eu

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