L’IRES Piemonte ha presentato il 17 giugno a Torino la Relazione annuale sul Piemonte.

Ne emerge l’immagine di una regione in ritardo tra quelle che compongono la ‘pattuglia di testa’ su scala nazionale (soprattutto Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Toscana), caratterizzata da un lento adeguamento alle moderne sfide demografiche, da un lungo periodo di declino economico ma anche dagli strascichi ancora positivi di un passato decisamente più ‘brillante’ della situazione attuale.

Il Piemonte ottiene buoni risultati per quanto riguarda l’ambiente, l’uso del tempo quotidiano, il turismo e la produzione culturale. Ma, a dispetto della lieve ripresa dell’economia, si evidenziano forti criticità per quanto riguarda il sistema sanitario, verso cui è forte l’insoddisfazione dei cittadini, l’istruzione (la preparazione dei giovani piemontesi è inferiore alla media europea), la condizione femminile (con tassi di disoccupazione ancora troppo elevati e con pochi ruoli di rilievo destinati alle ‘quote rosa’) e l’occupazione (dove la crisi del settore manifatturiero investe ormai anche i servizi).

Per quanto riguarda gli indici relativi all’innovazione e alla società digitale, il Piemonte si caratterizza per un posizionamento più che discreto, ma poco più che sufficiente se si guarda alla società digitale (che riflette il grado di inclusività e di messa a disposizione per la collettività di funzionalità innovative).

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