Quali sono le tecnologie disponibili per aprire la vita del Parlamento alla partecipazione e alla consultazione dei cittadini? E’ possibile armonizzare le nuove forme di partecipazione e collaborazione emergenti della rete a regolamenti e storia delle nostre istituzioni? Da Liquidfeedback a Ideascale, da All Our Ideas agli strumenti di consultazione già attivati da Casa Bianca e Parlamento Europeo, quali piattaforme e tecnologie possono essere utili all’attività del Parlamento Italiano?

Se ne parla nello studio promosso dal Senato italiano che presenta un’analisi dei ‘media civici’, ossia i media sociali progettati per il loro uso nei processi di partecipazione alla vita politica.

Il dossier, diffuso a fine maggio scorso, offre innanzitutto un censimento e un’analisi dei principali media civici, individuati in base al criterio della presenza di effettive e significative esperienze di utilizzo. Questa ricca rassegna si articola attorno a quattro aspetti: mobilitazione del consenso, costruzione dell’informazione, pratiche di consultazione e apertura del processo deliberativo alla partecipazione attiva.

Per citare alcuni esempi, vengono analizzati My Barack Obama (lo strumento dedicato alla mobilitazione dei cittadini statunitensi per supportare l’elezione prima, e l’agenda politica poi, di Barack Obama), Openpolis (l’iniziativa italiana per promuovere la trasparenza dell’attività della politica professionale), LiquidFeedback, il software open source nato per permettere a partiti politici e associazioni di sviluppare proposte politiche e prendere decisioni su piattaforme in rete.

Lo studio approfondisce poi i possibili utilizzi dei media civici, descrivendo i prerequisiti tecnologici e organizzativi che deve possedere il contesto parlamentare per consentirne l’adozione.

 

 

 

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here