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Non è soltanto l’Università del Piemonte Orientale a utilizzare le competenze del CSI nell’ambito della Business Continuity. Anche Università degli Studi di Torino e Politecnico di Torino, Enti promotori del CSI, hanno infatti richiesto in questi anni la collaborazione del Consorzio per mettere in sicurezza dati e infrastrutture, secondo quanto previsto dal Codice dell’Amministrazione Digitale. Perché si fa presto a dire “Business continuity”, ma per arrivare ad avere un Piano di Continuità operativa, serve innanzitutto un lavoro di analisi, organizzativa e tecnologica, e successivamente un adeguamento infrastrutturale.

Come prima cosa, per l’Università di Torino è stato effettuato dal CSI un assessment organizzativo sui servizi IT, a seguito del quale è stata costruita una mappa navigabile che ha precisato, per ogni componente applicativa e infrastrutturale, il rispettivo responsabile. Quindi sono stati individuati i servizi critici, per i quali è stata fatta anche un’analisi tecnologica. I risultati sono confluiti in uno studio di fattibilità per assicurare la continuità operativa, che è stato valutato positivamente dall’AGID. Nella seconda fase è stato invece redatto il vero e proprio Piano di continuità operativa, nel quale è specificato chi deve intervenire e in quale modo in caso di rilevanti problematiche.
Anche il Politecnico di Torino, per dotarsi del Piano di continuità operativa, ha richiesto al CSI un’attività di supporto e di contributo sul corretto approccio metodologico da adottare.

Oltre alle attività infrastrutturali anche il tema della gestione documentale ha interessato, in questi anni, gli Atenei Piemontesi. Il Politecnico di Torino ha adottato alcuni prodotti della suite documentale DoQui in particolare per la dematerializzazione dei benestare al pagamento delle fatture e dei verbali degli esami. Per i primi è stata realizzata una specifica soluzione che, basandosi sui sistemi DoQui Flux e DoQui Index, permette di gestire il ciclo interno del benestare alle fatture, rispettando i livelli approvativi previsti a livello organizzativo e i parametri di spesa; per i secondi invece è DoQui Acta a consentirne l’archiviazione in via dematerializzata. Nell’anno accademico 2012/2013 oltre 17.700 verbali di esami sono stati così redatti e firmati digitalmente.

L’Università di Torino ha invece scelto DoQui Share per gestire e condividere documenti all’interno delle 243 diverse unità organizzative censite a sistema per l’Ateneo. In questo modo, per i 13.727 utenti definiti a sistema, collaborare sulla documentazione di lavoro è diventato più facile.

Lucia Saracco

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