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64 stazioni fisse di misura e 6 mezzi mobili, tutti gestiti da ARPA Piemonte, tengono sotto controllo la qualità dell’aria in Piemonte. I principali inquinanti di cui sentiamo sempre più spesso parlare, il PM10, gli ossidi di azoto e l’ozono, vengono monitorati costantemente su tutto il territorio e confluiscono in un unico sistema informativo, realizzato dal CSI per la Regione Piemonte a partire dal 1993.

I dati dell’anno 2013 rilasciati dall’Organizzazione mondiale della sanità, danno l’idea di come il problema dell’inquinamento atmosferico sia davvero globale e interessi metropoli in tutto il mondo, tra queste la città di Torino, all’ottavo posto nella classifica delle città più inquinate sulla base dei livelli annuali di PM10. La situazione geografica della città non è ottimale dal punto di vista della dispersione degli inquinanti: è posta all’interno del “catino” rappresentato dalla pianura padana con la collina che ostacola i fenomeni dispersivi. Inoltre la ancora forte connotazione come città industriale e il traffico intenso rendono difficile la situazione sul fronte degli inquinanti.

I dati presenti nel Sistema regionale qualità dell’aria sull’aria cosa dicono dell’aria che si respira a Torino? La Regione Piemonte si è dotata di una rete di misura, partita nel 1973 a Torino con le prime centraline, per arrivare alle attuali 23 stazioni fisse e una mobile collocate sul territorio provinciale. I dati puntuali, misurati all’interno del sistema regionale, le informazioni contenute nell’Inventario emissioni, gestito dal CSI, le informazioni della rete meteorologica e i processi di modellistica, consentono a ARPA Piemonte di fornire una rappresentazione aggiornata, precisa e georiferita dell’inquinamento.

L’Amministrazione regionale può disporre, in pratica, di una mappa sull’inquinamento dell’aria che ha permesso di mettere in atto politiche di risanamento e riduzione, ottenendo una costante riduzione degli inquinanti. Alcuni di questi, come il biossido di zolfo, sono di fatto scomparsi o sono presenti in quantità minime nell’aria che respiriamo.
I dati degli ultimi anni, riferiti al territorio piemontese, confermano inoltre come tendenza un generale miglioramento dei livelli di inquinamento da CO, SO2, piombo, benzene e una situazione relativamente statica o di leggero decremento per i livelli di NO2 e PM10 nei periodi invernali e di ozono nei periodi estivi. E per il PM10 il trend decrescente, anche se lieve, è costante: per il periodo 1973-2011 il livello di polveri sottili si è ridotto complessivamente del 25%.

Anna Carbone

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