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Sui temi dell’ambiente ARPA e Regione Piemonte lavorano da diversi anni insieme al CSI. Nel nostro approfondimento mensile abbiamo fatto il punto sui risultati raggiunti, e su quanto si può ancora fare, insieme al Direttore dell’Arpa Piemonte Angelo Robotto e al Direttore della Direzione regionale Ambiente Salvatore De Giorgio.

L’ambiente è un argomento che sta a cuore a tutti. Come valutate i risultati raggiunti e come pensate che possa evolvere la collaborazione con il CSI Piemonte?
La conoscenza dei fenomeni e delle dinamiche ambientali, indispensabili per la tutela, il governo e il controllo, richiedono un approccio multidisciplinare e una stretta collaborazione tra gli enti cui sono attribuite le competenze in materia. Indispensabile supporto per lo svolgimento dei compiti assegnati è rappresentato dall’insieme dei dati di qualità delle diverse matrici ambientali, dei fattori di pressione e delle attività di controllo e risanamento svolte da Regione e ARPA, che sono sistematicamente gestiti nell’ambito del Sistema Informativo Regionale Ambientale.

Il Sistema si configura come una rete di cooperazione tra la Regione, l’ARPA e le Province, ed è stato realizzato nel tempo attraverso la stretta collaborazione con il CSI-Piemonte, che ha sviluppato un elevato grado di professionalità non solo per quanto riguarda gli aspetti tecnologici, ma anche per la conoscenza delle specifiche materie da trattare. A fronte degli ottimi risultati raggiunti negli anni passati, che fanno considerare il sistema ambientale del Piemonte come esemplare, negli ultimi anni si sono riscontrate difficoltà sempre crescenti nel reperimento delle risorse per conseguire i necessari adeguamenti che l’evolvere del contesto normativo ed organizzativo e le potenzialità dell’innovazione tecnologica richiederebbero.

L’informatica e le nuove tecnologie offrono strumenti sempre più precisi per la difesa dell’ambiente e la prevenzione dei rischi. Ci può descrivere un caso di eccellenza registrato nella nostra regione?
La nostra Regione rappresenta da decenni un punto di riferimento nelle attività di monitoraggio dei fattori ambientali, e in particolare quelle concernenti la qualità dell’aria. La collaborazione tra Regione, ARPA e CSI per la realizzazione del Sistema regionale della qualità dell’Aria è stata avviata sin dai primi anni ‘90, ed ha dato vita ad un centro di eccellenza riconosciuto a livello nazionale ed europeo.

Il Sistema Regionale di Rilevamento (SRRQA) consta attualmente di:
– 66 stazioni fisse per il monitoraggio in continuo di parametri chimici (delle quali 6 di proprietà privata),
– 6 laboratori mobili attrezzati, per realizzare campagne brevi di monitoraggio, con una produzione annua di almeno 10 milioni di dati.

ARPA presiede alla gestione della rete, alla validazione dei dati rilevati ed alla valutazione della qualità dell’aria anche attraverso l’uso di modellistica dedicata, mentre il CSI-Piemonte garantisce il funzionamento dell’infrastruttura che supporta tutto il processo di produzione, elaborazione, reporting istituzionale e pubblicazione della enorme mole di dati generati dal Sistema, sul Portale www.sistemapiemonte.it/ambiente/srqa.

Ora, questo complesso sistema sta evolvendo in modo significativo. Le novità di maggior rilievo introdotte dalla Direttiva Comunitaria 2008/50/CE “relativa alla qualità dell’aria ambiente e per un’aria più pulita in Europa”, e dalle norme correlate, stabiliscono un diverso approccio che gli stati membri dovranno adottare rispetto alle attività di reporting. Tutti i dati e le informazioni relative alla valutazione e gestione della qualità dell’aria, prodotte dai soggetti competenti in materia (le Regioni e le Province Autonome per quel che concerne lo stato italiano), confluiranno nel Portale Europeo della qualità dell’aria ambiente, quale archivio dati a livello comunitario.

Il Portale rappresenterà il contenitore ufficiale dei dati e delle informazioni generati dalle reti di rilevamento oltre che dagli altri strumenti utilizzati per la valutazione della qualità dell’aria (modellistica, misure indicative etc.) degli Stati e delle Regioni aderenti all’Unione Europea. La soluzione adottata, che tiene conto anche di quanto previsto dalla Direttiva 2007/2/CE INSPIRE (Infrastructure for Spatial Information in Europe), è quella di inviare l’insieme dei dati e delle informazioni attraverso servizi di interoperabilità. Nella complessa costruzione del nuovo Sistema, Regione, ARPA e CSI lavorano a stretto contatto per il raggiungimento dell’obiettivo, partecipando anche ai Tavoli tecnici attivati a livello comunitario nella fase di definizione delle regole tecniche di realizzazione.

Proseguono intanto interventi finalizzati a modernizzare la rete di rilevamento e a migliorarne l’efficienza. ARPA si avvale del CSI per attuare la progressiva digitalizzazione delle connessioni degli analizzatori della rete aria, utilizzando la porta seriale degli stessi o una scheda di rete o TCP-IP. Il CSI dovrà realizzare i driver specifici per acquisire le informazioni da questi nuovi canali di comunicazione e questa operazione consentirà un notevole miglioramento nella affidabilità e precisione della acquisizione di misure ed informazioni, poiché questo tipo di connessione è intrinsecamente molto più precisa, in quanto non soggetta a disturbi, rispetto alle tradizionali schede analogico-digitali, molto più sensibili ad interferenze elettromagnetiche.

La connessione su porta seriale o TCP-IP consentirà anche la acquisizione di informazioni di stato relative al funzionamento degli strumenti, al loro settaggio di calibrazione, a eventuali situazioni di errore, unitamente a un codice di identificazione univoco dello strumento stesso, informazione molto utile per tracciare eventuali spostamenti delle apparecchiature e operazioni di manutenzione.

Volendo evidenziarne uno in particolare, quale ritiene che sia l’aspetto più importante su cui concentrare il lavoro del suo Ente nel prossimo futuro?
Il futuro della Pubblica Amministrazione è fortemente connesso alla digitalizzazione per l’innovazione dei processi interni e l’interoperabilità tra le Pubbliche Amministrazioni e verso cittadini e imprese. Il Sistema Ambientale regionale, è caratterizzato da una forte interdisciplinarità dei sistemi tematici e da una configurazione a rete, che rende possibile a Regione, ARPA e Province la condivisione dell’infrastruttura, degli applicativi software e delle basi dati, appare in linea con gli indirizzi comunitari e nazionali relativi all’interoperabilità, ma richiede significativi investimenti per innovare il sistema sotto l’aspetto tecnico.

Limitatamente e con le risorse disponibili, alcuni interventi “strutturali” di adeguamento sono già stati avviati. Ma ora è necessario investire, ad esempio, sulla revisione delle procedure informatizzate inerenti gli adempimenti ambientali, che hanno forti ricadute sulla maggior parte delle imprese operanti sul territorio regionale. Occorrono azioni mirate, che favoriscano la piena interazione tra la PA e le imprese stesse, per conseguire quegli obiettivi di qualità, efficienza e tempestività, sia nella fase di rilascio delle autorizzazioni che nelle fasi successive, inerenti i controlli. I controlli che ARPA effettua, realizzati attraverso verifiche puntuali e monitoraggi, nella visione di sistema adottata saranno sempre più orientati all’automazione con l’utilizzo in campo di strumenti e tecnologie informatiche.

Altro significativo campo di intervento è rappresentato dall’evoluzione dei servizi riguardanti la componente dell’informazione geografica, dove sia ARPA che Regione hanno negli ultimi anni realizzato i geoportali, che consentono la piena fruizione di un notevole patrimonio conoscitivo. Considerate le sollecitazioni e gli indirizzi normativi e programmatici a tutti i livelli istituzionali, e le soluzioni tecnologiche oggi disponibili, Regione, ARPA e CSI collaboreranno per mettere a frutto le grandi possibilità di evoluzione del comparto ambiente, che trovano riscontro anche negli obiettivi comunitari e nazionali della programmazione comunitaria. Che prevede, per esempio, “la digitalizzazione dei processi amministrativi e la diffusione di servizi digitali pienamente interoperabili della PA offerti a cittadini e imprese” e individua come campi prioritari di intervento la salute dei cittadini e l’impatto considerevole delle procedure ambientali sul mondo produttivo.

Maurizio Gomboli

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