BIG IoT, si chiude la prima Open Call. Finanziamenti per 6 aziende europee

55 imprese partecipanti da 16 diversi Paesi europei. E sei vincitori, che hanno ricevuto ognuno finanziamenti compresi fra i 43.000 e i 60.000 euro (tetto massimo previsto). Sono i risultati della prima Open Call del progetto europeo BIG IoT. Rivolta a piccole e medie imprese, startup, università e centri di ricerca, l’iniziativa aveva lo scopo di integrare nell’ecosistema del progetto nuove piattaforme dati e servizi in ambito Internet of Things, valorizzando l’enorme patrimonio di dati pubblici e privati.

Lanciata lo scorso 26 aprile, la Call si è chiusa ufficialmente il 16 giugno e ha visto pervenire proposte equamente suddivise fra le due tematiche al centro del progetto: mobilità (monitoraggio traffico, parcheggi disponibili…) e ambiente (qualità dell’aria, rumore..). In particolare, le realtà che si sono aggiudicate i fondi disponibili provengono da cinque diverse nazioni (Svizzera, Regno Unito, Germania, Serbia e Italia).

Approvato all’interno del programma Horizon 2020, BIG IoT, di cui il CSI Piemonte è partner, si propone di consentire agli sviluppatori di servizi e applicazioni di poter fruire dei dati resi disponibili da diverse piattaforme, senza dover sviluppare, di volta in volta, specifiche soluzioni per l’accesso. Questo obiettivo viene realizzato mettendo a disposizione alcune componenti software realizzate dal progetto: il marketplace e la BIG IoT API.

Si tratta di un importante progetto di ricerca che vale nel sul complesso circa 8 milioni di euro e che vede il coinvolgimento di 14 fra amministrazioni pubbliche, università e aziende e che può realmente mutare la nostra vita quotidiana, rendendola più semplice. Come? Per esempio favorendo la collaborazione pubblico-privata per realizzare servizi innovativi basati sui dati prodotti e raccolti in tempo reale da dispositivi mobili e sensori interconnessi, capaci di interagire con l’ambiente circostante. Per ridurre i consumi energetici in eccesso, preservare la salute dei cittadini o favorire la mobilità alternativa ed ecosostenibile.

Fra le aziende vincitrici anche l’italiana “Simularia”, che ha sede a Torino e che si occupa di fornire consulenza per la valutazione dello stato della qualità dell’aria e dell’impatto di sorgenti emissive come traffico veicolare, impianti industriali o cantieri. Il tutto attraverso la simulazione numerica della dispersione di inquinanti in atmosfera, modelli di fluidodinamica computazionale (CFD) e analisi dei dati.

Maurizio Gomboli

(Foto di Clint Adair su Unsplash)

 

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