Quarant’anni di evoluzione informatica e di servizi pubblici innovativi per i cittadini e le imprese, di grandi eventi e di progetti che hanno cambiato faccia alla pubblica amministrazione piemontese. Sono quelli che festeggia quest’anno il CSI Piemonte, che ha deciso di celebrarli con una mostra fotografica dedicata interamente ai suoi primi quattro decenni di attività.

Inaugurata lunedì 18 dicembre scorso, la mostra prosegue fino al prossimo 28 febbraio e permette di rivivere i principali momenti della storia del Consorzio. Con oltre 80 fotografie, infatti, l’allestimento ripercorre la nascita di un’importante realtà industriale dell’ICT in Piemonte e il lavoro delle persone che hanno contribuito al suo sviluppo dal 1977 a oggi. Dal sopralluogo del 1978 all’edificio “Poveri Vecchi”, futura sede del CSI, ai primi microcomputer con i quali il Consorzio inizia a elaborare in modo automatizzato gli stipendi dei dipendenti pubblici piemontesi, fino ai grandi calcolatori e ai nastri magnetici che diventano i protagonisti dei primi uffici negli anni ’80.

Nel percorso della mostra è centrale la parte dedicata a “l’informatica innova la PA”. A metà degli anni ’80 il CSI è impegnato in un progetto complessivo di informatizzazione degli Enti piemontesi: tante sono le immagini che immortalano la nascita dei nuovi centri di elaborazione dei dati sul territorio: dal nuovo Centro di Calcolo del Comune di Torino, intitolato al Vicesindaco Borgogno, a quelli del Comune di Cuneo, dell’Ospedale Molinette e molti altri. Suggestive sono poi le foto del CRAY, il supercalcolatore entrato in servizio in CSI nel 1991, da oltre 300 milioni di operazioni al secondo, e quelle della nuova Server Farm negli anni 2000, fino ad arrivare ai giorni nostri con immagini dell’attuale Data Center.

“Si tratta – ha commentato Claudio Artusi, Presidente del CSI Piemonte – di un traguardo importante: 40 anni di impegno al fianco della Pubblica Amministrazione. Il risultato è oggi una realtà con 128 Consorziati piemontesi, un valore della produzione di 126 milioni di euro (bilancio 2016), 1.077 dipendenti e 4 sedi operative in Piemonte, attive a Torino, Alessandria, Cuneo, a Novara, più 1 branch in Albania, a Tirana. Negli anni il CSI ha infatti ampliato le proprie attività anche a livello internazionale, valorizzando le best practice realizzate per il sistema piemontese e partecipando dal 2004 a 85 progetti internazionali per un valore economico complessivo di 35 milioni di euro”.

Tra i nuovi progetti su cui p impegnato oggi il CSI c’è Nivola (www.nivolapiemonte.it), una piattaforma completamente open source che semplifica l’utilizzo dei servizi cloud da parte della Pubblica Amministrazione, mettendo a disposizione potenza di calcolo, storage, rete e database e molto altro. Ma riveste particolare rilevanza anche il tema della sicurezza ICT, un ambito nel quale il Consorzio ha fatto importanti investimenti. Solo nell’ultimo anno, per esempio, il CSI ha respinto 100.000 tentativi di attacco al giorno. Infine, bisogna ricordare la smart data platform Yucca (www.smartdatanet.it) sviluppata per la Regione Piemonte, che aiuta imprese, centri di ricerca e privati a realizzare soluzioni applicative basate su Internet of Things e Big Data, con oltre 600 milioni di dati totali disponibili.

“Quarant’anni dopo il CSI – ha concluso Artusi – è pronto a confermarsi nel proprio ruolo di partner fondamentale dell’informatizzazione pubblica piemontese. Una realtà capace di continuare a immaginare il futuro delle amministrazioni locali, valorizzando quanto realizzato in 40 anni di attività e sviluppando il proprio patrimonio di competenze e professionalità”.

La mostra è visitabile on line all’indirizzo 40.csi.it

(Nella foto un momento dell’inaugurazione. In primo piano l’ex primo Presidente del CSI Valentino Castellani – Foto Gianluca Platania)

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