25 giugno

Realizzare un’infrastruttura capace di far dialogare i DB delle PA europee per creare sistemi automatici di identificazione elettronica: era l’obiettivo del progetto STORK, per il quale l’Unione europea ha investito 10 milioni di euro nel 2008.
L’Europa punta ora su Stork 2.0. (Secure idenTity acrOss boRders linKed 2.0) estendendo lo scambio automatico e sicuro delle informazioni relative all’identità elettronica, agli attributi correlati ad esse (es. titoli professionali, poteri di rappresentanza) e completando con nuove applicazioni l’impianto base. Evoluzione che permetterà un interscambio delle informazioni sulla base del ruolo professionale attraverso il quale verrà a sua volta identificato chi avrà necessità di accedervi.
L’obiettivo è quello di favorire in particolare le operazioni orientate al business, creando una rete di contatti che permetta ad esempio di spendere la propria professionalità a livello europeo, senza dover fornire personalmente la relativa documentazione, ma sfruttando l’interazione e la cooperazione tra i soggetti pubblici interessati.

Il progetto, avviato ad Aprile 2012, coinvolge 58 partner, è finanziato con circa 9 milioni di euro e terminerà a Marzo 2015. Tra i 19 paesi che vi prendono parte c’è anche l’Italia che parteciperà a 4 servizi pilota. ABI lab si occuperà dell’accesso via rete ai servizi bancari; CSI Piemonte e InfoCamere seguiranno i servizi per le imprese (eBusiness); Lombardia Informatica quelli legati alla sanità elettronica (eHealth) mentre il Politecnico di Torino prende parte al Progetto Stork 2.0 per il servizi di eLearning (inclusa formazione a distanza e scambio di titoli accademici), nonché in qualità di rappresentante del consorzio italiano per l’architettura del sistema. Infine DigitPA curerà gli aspetti legislativi dell’identità elettronica.

Leggi il comunicato stampa con i dettagli del progetto.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here