Le impronte digitali, il volto, la voce possono servire ad autenticarsi a servizi digitali della Pubblica Amministrazione, in tutta sicurezza e direttamente da smartphone? Il progetto europeo PIDaaS (Private IDentity as a Service) vuole dare una risposta, positiva, a questa domanda. L’obiettivo, infatti, è realizzare e testare un prototipo che consenta di effettuare l’autenticazione ad applicativi rivolti a cittadini, pazienti, utenti di servizi di e-market. Con un’attenzione particolare all’affidabilità: il sistema deve abbinare i dati biometrici ad altri fattori univoci e sicuri per garantire l’inviolabilità dell’autenticazione.

A sei mesi dall’avvio del progetto, il prototipo è attualmente in fase di avvio della realizzazione; giovedì 19 e venerdì 20 febbraio si fa il punto sull’iniziativa presso il CSI, durante il 2° meeting cui prendono parte circa 15 referenti provenienti da 6 Paesi. Del progetto, che è co-finanziato dal Programma Quadro per l’innovazione e la competitività (CIP) dell’Unione Europea, il CSI-Piemonte è il coordinatore, nonché unico partner italiano; gli altri sono BANTEC (Spagna), Bdigital (Spagna), RICOH (Spagna), Università di Kent (Regno Unito), e-Bros (Lituania), TicSalut (Spagna) e Gjøvik University College (Norvegia).

A luglio partirà invece la sperimentazione del prototipo, che sarà coordinata direttamente dal Consorzio. Un’opportunità per la Pubblica Amministrazione piemontese, che potrà usufruire delle competenze tecnologiche acquisite anche in questo ambito.

Lucia Saracco

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