In Europa il numero degli anziani è in costante aumento. Lo dicono i dati dell’Unione europea: nel 2060 le persone vivranno di più (in media 84 anni per gli uomini e 89 per le donne) e ci saranno di conseguenza più pensionati che lavoratori, con un rapporto di 1 a 2, contro l’1 a 4 di oggi. Gli over 65, inoltre, rappresenteranno il 28,4% degli abitanti (contro il 18,4% di oggi). Ma se l’invecchiamento progressivo del continente è un dato di fatto, è almeno possibile puntare a un invecchiamento “attivo”, che mitighi i costi sociali ed economici del fenomeno?

Una possibile soluzione viene dalla ricerca e dalle ICT, che possono provare ad affrontare il dilemma con qualche chance di successo. I progetti non mancano. Venerdì 15 aprile scorso l’Università di Torino ha presentato il proprio, che si chiama “#hackUniTO for Ageing” e mira a valorizzare la ricerca delle università italiane dedicata al tema.

“L’invecchiamento della popolazione – ha dichiarato il Rettore dell’Università Gianmaria Ajani durante la presentazione – interessa tutte le società occidentali e richiede competenze di ricerca che spaziano in tutte le aree disciplinari. Con la nostra iniziativa vogliamo far collaborare la ricerca e il mondo dell’impresa per realizzare prototipi di prodotti e servizi che serviranno ad affrontare una delle sfide più rilevanti della società contemporanea, contribuendo allo sviluppo e alla competitività del territorio piemontese e nazionale”

“#hackUniTO for Ageing – ha aggiunto Germano Paini, responsabile del progetto strategico d’Ateneo “Innovazione e Competitività” – applica il modello del Knowledge Interchange centrato sulla collaborazione tra le reti del territorio per la realizzazione di prodotti, servizi, soluzioni e strategie”. Si tratta in pratica di rendere protagoniste la ‘ricerca di base’ e la ‘ricerca applicata’. “In questo contesto le università assumono il compito di sostenere lo sviluppo economico e sociale dei territori attraverso la collaborazione tra i ricercatori, tra le reti di implementatori e dei sostenitori della ricerca e dello sviluppo come gli investitori, i finanziatori, le fondazioni filantropiche e gli Impact Investors”. Al centro del progetto c’è un’apposita piattaforma on line che raccoglierà i progetti di ricerca.

Già definite, infine, le prossime tappe dell’iniviaziva. A novembre (24 e 25) ci sarà il primo evento collaborativo in cui i ricercatori presenteranno i propri progetti ad altri ricercatori, agli implementatori e ai finanziatori della ricerca, per avviare partnership e collaborazioni. A giugno del prossimo anno (dal 14 al 16) si terrà quindi una conferenza nazionale dedicata alle politiche sull’ageing, in cui verrà presentato il contributo dei ricercatori e delle imprese e lo stato di avanzamento del lavoro per integrare nuovi contributi progettuali, acquisire ulteriori risorse finanziarie ed elaborare nuove strategie. Fino al 31 dicembre 2017, infine, proseguiranno le attività dei “Laboratori Ricerca&Sviluppo” per il raggiungimento degli obiettivi previsti dai progetti, oltre che per la presentazione e la disseminazione dei risultati.

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