Di cloud nella pubblica amministrazione piemontese si parla ormai da tempo. Per quel che riguarda il CSI Piemonte, in particolare, quello della nuvola e dei servizi a essa collegati è un tema salito ufficialmente agli onori della cronaca a fine 2014, con la messa on line di Cloud.csipiemonte.it, il sito dei servizi cloud realizzati su misura per gli Enti locali regionali.

Oggi questo ecosistema fa un ulteriore passo in avanti, con il lancio di una call riservata alle imprese che forniscono soluzioni applicative agli Enti piemontesi. “L’obiettivo di questa iniziativa – spiega Vito Baglio, responsabile Soluzioni di Datacenter in CSI – è quello di dare a queste aziende la possibilità di verificare e certificare il corretto funzionamento dei loro applicativi all’interno dell’ambiente cloud che mettiamo a disposizione”. Un modo, in pratica, per agevolare la migrazione dei sistemi informativi pubblici verso la nuvola, come previsto anche dall’attuale Codice dell’Amministrazione Digitale e nel rispetto delle normative in materia di razionalizzazione dei centri di calcolo della PA (Circolare AgID n. 2 del 24/06/2016).

“È un modello di business interessante – spiega Baglio – in cui noi forniamo ai nostri Enti lo spazio cloud che loro potranno mettere a disposizione delle imprese”. Tutto questo si chiama “Community Cloud” e grazie alla sua visione partecipativa e interoperabile dei servizi e delle applicazioni può garantire elevati livelli di sicurezza, maggiore fruibilità dei servizi e una integrazione ancora più efficace, a vantaggio sia degli operatori che degli utenti finali.

“Il nostro si può definire come un ruolo di cloud service broker a livello regionale”, spiega Ennio Caggiati, Direttore della Direzione Gestione Clienti del CSI. “Per questo abbiamo svolto un’analisi di coerenza con i requisiti degli Enti Locali piemontesi e abbiamo coinvolto nella diffusione del modello Community Cloud anche ANCI Piemonte e UNCEM”, che già avevano partecipato attivamente al convegno sul tema che il CSI ha ospitato lo scorso 10 giugno.

Ma quali sono le tappe previste dalla call? “Le domande di adesione da parte delle imprese potranno arrivare fino al 9 settembre prossimo”, spiega Baglio. “Selezioneremo quelle più idonee entro il 13 di settembre. A questo punto seguiranno due momenti rispettivamente dedicati alla formazione del personale delle aziende partecipanti e al test dei loro applicativi e servizi”. Soltanto al termine di questo percorso, per l’esattezza il 18 novembre, è fissato il termine ultimo per la condivisione dell’esito di queste prove tra il CSI Piemonte e i software delle aziende, in modo da convalidare definitivamente la certificazione e individuare il modello gestionale più adatto.

“Cosa ci aspettiamo al termine di tutto questo è presto detto”, aggiunge Caggiati. Vogliamo sviluppare un modello che aiuti a fornire ai cittadini servizi digitali pubblici sempre più sicuri ed efficaci, basati sul cloud e capaci di favorire le giuste economie di scala, grazie all’intervento dei privati, al riuso e all’integrazione delle soluzioni”.

Per ulteriori informazioni si può consultare il sito del CSI Piemonte.

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