Blockchain non è ancora una parola entrata nell’uso comune, ma ormai si tratta di una tecnologia informatica che sta prendendo sempre più piede. Ma di cosa si tratta esattamente? “Immaginate una sorta di registro distribuito – spiega Mario Pissardo, responsabile dell’Area Piattaforme Identità Digitale e Collaboration del CSI –, una rete in cui tutti gli attori che accedono leggono e scrivono i dati generando un insieme di informazioni certificate, sicure e non modificabili. Con vantaggi dal punto di vista economico, della semplicità, della sicurezza e della trasparenza”.

Si tratta di una filosofia applicativa, prima che di una infrastruttura tecnologica, nata per gli scambi in criptovalute su cui dal 2017 sta investendo molto il Comune di Torino. È di pochi giorni fa, per esempio, un articolo molto dettagliato pubblicato dall’Assessore comunale all’Innovazione Paola Pisano su Agenda Digitale. Fra i primi risultati, scrive la Pisano, è stato organizzato a fine 2017 “l’evento “Blockchain for Social Good”, primo in Italia sulla blockchain e le sue applicazioni in ambito non finanziario, a cui hanno partecipato relatori nazionali e internazionali provenienti da pubblica amministrazione, mondo universitario, imprese private, no-profit ed enti di ricerca”.

Obiettivo dell’iniziativa era quello di accrescere e divulgare sul territorio la conoscenza di queste soluzioni. “Nell’occasione è stato lanciato un premio di 5 milioni di euro promosso dalla Commissione Europea, un concorso aperto a tutti, privati, enti giuridici, organizzazioni internazionali per sviluppare soluzioni innovative, efficienti e ad alto impatto sociale”.

Sulla scia di questo evento, il 19 e 20 marzo scorso sul tema si è tenuto anche un interessante corso di formazione di 16 ore voluto proprio dal Comune e organizzato dal CSI Piemonte. “Una ventina i partecipanti – spiega Valeria Ponte, dell’Area Sviluppo Risorse Umane del CSI –, fra i quali, oltre a professionisti del Consorzio, anche rappresentanti di Comune di Torino, Università e Politecnico, Istituto Superiore Mario Boella, Topix  e Nexa.”

Molti i temi discussi nella due giorni di aula: dagli scenari applicativi della blockchain nella PA a potenzialità e limiti di questa tecnologia, passando per gli aspetti legislativi e amministrativi connessi. 12 i progetti che sono emersi come possibili progetti pilota, per esempio relativamente all’uso della blockchain per l’identità digitale, la sovranità e la riconducibilità del dato, l’eProcurement e la conservazione e tracciabilità delle ricevute telematiche PagoPA.

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