Grande partecipazione di pubblico al convegno “Stop al bullismo e al cyberbullismo” che si è tenuto lo scorso 16 febbraio in diretta dalla Casa delle Tecnologie Emergenti di Torino. Docenti, dirigenti scolastici, amministratori, funzionari e genitori si sono collegati on line per partecipare all’incontro, organizzato dal CSI Piemonte in collaborazione con l’Associazione Bullismo No Grazie e la Regione Piemonte, che ha visto esperti e professionisti confrontarsi sul fenomeno del bullismo e del cyberbullismo che ogni giorno sta assumendo dimensioni sempre più rilevanti e una diffusione preoccupante.

Si è partiti con la definizione dei due fenomeni sociali che sono a tutti gli effetti gravi forme di violenza. Il bullismo è quell’insieme di comportamenti, perpetuati nel tempo, aggressivi, invadenti e abusivi, messi in atto verso un’altra persona, solitamente un compagno o una compagna di scuola, approfittando della propria superiorità fisica e psichica. Tali comportamenti sono finalizzati ad esercitare un potere verso soggetti deboli, soli, incapaci di difendersi i quali a loro volta reagiscono con una sofferenza psicologica e sociale che li porta ad escludersi ed emarginarsi dal gruppo. Può condurre a gravi sofferenze che possono trasformarsi in atti anche estremi contro la propria persona

Il cyberbullismo è a tutti gli effetti una forma di violenza messa in atto da una o più persone reiterata nel tempo utilizzando tecnologie digitali. Rispetto al bullismo, con l’utilizzo della tecnologia il cyberbullismo può colpire anche in maniera anonima, 24 ore su 24, in qualsiasi luogo e con un pubblico potenzialmente enorme con una estrema difficoltà nel rimuovere i contenuti offensivi che restano on line nel tempo.

Una ricerca dell’Osservatorio (in)difesa rivela che il 61% degli adolescenti italiani tra i 13 e i 23 anni è stato vittima di episodi di bullismo o cyberbullismo. Il 42,23 % esprime sofferenza per episodi di violenza psicologica da coetanei, mentre il 44,57% delle ragazze segnala un forte disagio nel ricevere commenti di carattere sessuale on line. Di contro, c’è un 8,02% di ragazze che ammette di aver compiuto atti di bullismo o cyberbullismo, e un 14,76% di ragazzi che ammette di avere fatto altrettanto. 6 ragazzi su 10 dichiarano di non sentirsi al sicuro online. Tra i rischi maggiori sia i maschi che le femmine pongono al primo posto il cyberbullismo (66,34%).

Perché le vittime sono prese di mira? In primo luogo per le caratteristiche fisiche, per la timidezza e per l’orientamento sessuale. Seguono poi l’essere straniero, l’estrazione sociale e l’avere delle disabilità.
I bulli e i cyberbulli perseguitano le loro vittime sui social network anche creando pagine “contro”, diffondono foto senza il consenso della persona, mandano messaggi aggressivi o minacciosi o rendono pubblici messaggi privati.

Cosa possiamo fare per aiutare chi si trova sotto attacco? L’ascolto è il primo passo. Si dovrebbe provare ad aiutare la vittima in un percorso innanzitutto di comprensione, facendogli capire che non è l’unico, perché la consapevolezza che altri si trovano nella stessa situazione aiuta a gestire le emozioni e contrasta il senso di colpa. Più in generale occorre rivolgersi ad enti, associazioni del territorio che promuovono progetti volti al supporto delle vittime e alla scuola che è in prima linea su questo tema: tutte le componenti scolastiche (alunni, docenti, collegio docenti, consiglio di classe, genitori) sono infatti coinvolte a vario titolo e con obiettivi diversi al contrasto e alla prevenzione

I lavori del convegno sono stati aperti da Alberto Cirio Presidente della Regione Piemonte, Letizia Maria Ferraris Presidente del CSI ed Elena Chiorino Assessore Istruzione, Lavoro, Formazione professionale, Diritto allo Studio universitario Regione Piemonte.

All’incontro hanno partecipato in qualità di relatori: Fabio De Nunzio Presidente Associazione Bullismo No Grazie, Lisa Sella Vice Presidente Comitato UISP Ciriè Settimo Chivasso, Ylenia Serra Garante per l’infanzia e l’adolescenza Consiglio Regionale Piemonte, Stefano Callipo Presidente Osservatorio Violenza e Suicidio, Maurizio Siracusa Hacker etico, Marina Mancini coordinatrice PA social Sicilia e segretario nazionale Gus Gruppo Uffici stampa di Fnsi, Francesco Bacco Commissario Capo Polizia Postale e delle comunicazioni Piemonte e Valle d’Aosta, Pietro Pacini Direttore Generale CSI Piemonte. L’incontro è stato moderato da Annalisa D’Errico Responsabile Comunicazione Unioncamere Piemonte e autrice di “Figli Virtuali. Percorso educativo alla tutela e alla complicità nella famiglia digitale”.

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