Si è chiusa il 4 dicembre con la vittoria del progetto “Africa en Route” la prima tappa della maratona digitale di Migrathon (ne avevamo parlato su Nuovi Strumenti qui), l’iniziativa nata per realizzare un modello di app o piattaforma digitale che informi i migranti interni in Africa Occidentale sui rischi della migrazione e sui servizi di protezione sociale presenti sul territorio.

Protagonisti della maratona sono stati 4 gruppi per un totale di oltre 40 partecipanti tra sviluppatori, designer, associazioni e migranti provenienti da Senegal, Guinea e Camerun. A tutti è stato chiesto di lavorare a un modello in grado di individuare contenuti e soluzioni tecniche per implementarli.

“Africa en Route” si propone di raccogliere dati e informazioni a partire dall’esperienza dei migranti e dalle associazioni locali e di distribuirle attraverso un’app interattiva, in grado di fornire in modo semplice e immediato le informazioni necessarie a comprendere i rischi del viaggio e a diminuire la vulnerabilità in caso di partenza. La app sarà facilmente fruibile anche da telefoni di prima generazione e in assenza di connessione internet, implementabile nei contenuti dai migranti stessi e dalle associazioni del territorio e utilizzabile come piattaforma per ONG e altre istituzioni attive nella cooperazione.

Al secondo posto si è classificato il progetto “2KKI”, che ha scelto il canale della web radio e delle radio per veicolare musica e informazioni e raggiungere il pubblico più ampio possibile. L’obiettivo è quello di raccogliere e veicolare le informazioni fornite dagli stessi migranti che hanno intrapreso il viaggio per disegnare mappe interattive cha diano informazioni utili sul percorso, segnalino le alternative in loco e riducano la vulnerabilità del migrante.

Il terzo posto è stato assegnato al progetto “Le Miroir”, che punta invece a convertire le spese che i migranti sostengono per finanziare il viaggio in investimenti in progetti di impresa in loco, favorendo lo sviluppo economico del territorio e offrendo nuove opportunità a chi sceglie di restare. Attraverso un processo di gamification, si offre la possibilità sperimentare virtualmente quello che succede se si sceglie di restare o se si preferisce partire (offrendo in questo caso informazioni utili per ridurre la vulnerabilità durante il viaggio).

Il progetto “Totem”, infine, ha proposto l’installazione di hot spot informativi multimediali dotati di connessione wi-fi in luoghi di aggregazione come mercati, moschee e posti di ritrovo. Sfruttando l’elemento attrattivo della musica, i totem favoriscono la circolazione e la distribuzione delle informazioni sui rischi della migrazione e sulle alternative proposte dalle Ong a chi sceglie di restare.

Il team di “Africa en Route” potrà ora inviare due dei suoi componenti a Dakar in occasione dell’hackathon di febbraio, che avrà il compito di proseguire il lavoro iniziato a Torino contestualizzando e migliorando il modello di concerto con gli sviluppatori locali.

Organizzato da ONG 2.0, CISV, LVIA, TOP-IX e AST, l’hackaton si è svolto all’interno del più ampio programma PUCEI – Progetto di urgenza per la creazione di impiego in favore dei giovani e delle donne delle regioni di Saint Louis (Senegal) Oio, Cacheu e Tombali (Guinea Bissau) e Alta Guinea (Guinea) e d’informazione per i potenziali migranti, realizzato con il sostegno dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo.

Marzia Magnifico

(Nella foto un campo profughi per migranti a Mogadiscio, in Somalia)

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