Favorire la ricerca e l’innovazione, soprattutto nei momenti di crisi, è uno degli obiettivi chiave di chi opera in ambito tecnologico. Nell’ICT, insomma, chi si ferma è perduto. Solo trovando nuovi sbocchi e nuove possibilità di sviluppo è possibile mettere basi concrete per il rilancio del settore.

Grazie alla stretta collaborazione con Enti pubblici e Atenei, rappresentata dal suo Comitato Tecnico Scientifico, il CSI-Piemonte rappresenta in tal senso un attore di primaria importanza. Non a caso la Regione Piemonte lo ha indicato come l’Ente a cui affidare il coordinamento delle attività in materia di ricerca e innovazione, attraverso il coinvolgimento del comparto ICT piemontese (CSP, Torino Wireless, TOPIX) e degli altri centri di eccellenza presenti sul territorio (come l’Istituto Superiore Mario Boella). Grazie alla sua azione “di sistema”, rivolta a tutta la PA piemontese, il CSI garantisce un’efficace sinergia tra le iniziative e finanziamenti di Ricerca e Sviluppo e i fondi strutturali per la promozione della competitività regionale e dell’occupazione.

I nuovi Fondi strutturali 2014-2020 e le possibilità aperte dal Bando Europeo Horizon 2020 offrono l’occasione di mettere a fattor comune le risorse a disposizione. “L’ICT piemontese – ricorda Franco Gola, Direttore Soluzioni Applicative del CSI – è un settore fra i primi in Italia per dimensione e peso relativo (19.400 unità locali di imprese, valore stimato tra il 4 e il 7% del PIL regionale). Una nuova e più forte collaborazione fra Regione Piemonte e CSI potrebbe gettare le basi per il rilancio della politica industriale pubblica a favore del comparto e dell’innovazione del sistema produttivo regionale”. Come? Identificando l’ICT come piattaforma tecnologica specifica, come avvenuto per agroalimentare, automotive e aerospazio. Questo permetterebbe di aggregare e indirizzare la domanda pubblica di innovazione, massimizzando l’efficacia dei fondi (integrandoli con altre fonti di finanziamento) e governando il monitoraggio degli indicatori di risultato.

“Sempre in tema ricerca e innovazione – aggiunge Paola Tavella, Direttore Architetture e Innovazione del CSI – si debbono poi ricordare i 13 progetti attivi in tema di Programmazione Europea 2007-13, per un totale di 5 milioni di euro di valore finanziato e settori di intervento che spaziano dall’energia agli Open e Big Data, dall’identità digitale e al cloud”. Senza dimenticare le 11 proposte già presentate alle prime Call di Horizon 2020 (per un totale di 6,2 milioni di euro), con focus, fra l’altro, su trasporti ed energia, ambiente e sicurezza urbana, eHealth ed eGov. Tutti progetti che oggi qualificano il CSI come il soggetto ideale per accompagnare la Regione nella definizione e nell’attuazione di una nuova politica industriale piemontese, che trovi proprio nell’ICT un fattore facilitante.

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