Mobilità sostenibile. Si scrive “Carpooling Hub”, ma di dovrebbe leggere “mobilità sostenibile”. Almeno se si parla di CSI Piemonte. La promozione di una soluzione per offrire e cercare un passaggio in auto, infatti, è soltanto l’ultima in ordine di tempo fra le numerose iniziative che il CSI ha lanciato per promuovere forme alternative di spostamento, a tutto vantaggio dell’ambiente e delle tasche dei propri dipendenti.

A occuparsene in azienda è il “mobility manager”, ovvero la figura incaricata di diffondere sistemi e mezzi di trasporto a basso impatto ambientale, favorendo il risparmio energetico e la contrazione delle emissioni inquinanti atmosferiche e acustiche. Oltre che di redigere il “Piano degli spostamenti casa lavoro”, che punta proprio alla promozione e all’adozione fra i dipendenti di mezzi di trasporto diversi dall’auto.

“Oltre al carpooling – spiega Giorgio Borgiattino, Mobility manager del CSI – abbiamo per esempio favorito molto l’utilizzo della bici. Dal marzo 2016, infatti, abbiamo cambiato la collocazione delle rastrelliere interne al nostro parcheggio, dedicando un’area apposita, coperta e accessibile soltanto tramite badge aziendale, in modo da proteggerle maggiormente dai furti”. Sempre in tema sicurezza, inoltre, lo scorso ottobre il CSI ha proposto ai propri dipendenti la marchiatura delle biciclette, nell’ambito dell’iniziativa Mobilitiy-amoci della Città Metropolitana di Torino. “In quell’occasione oltre 50 mezzi sono stati marchiati con un codice identificativo unico, inserito poi insieme al nome del proprietario nel nuovo registro provinciale delle biciclette. Su oltre 1000 dipendenti, oggi quelli abilitati ad accedere al parcheggio interno sono già 220”.

Ma mobilità sostenibile non vuol dire solo recarsi a lavoro con un mezzo alternativo all’automobile, ma anche elaborare nuove forme di lavoro a distanza. Rientra in questa casistica il telelavoro, che attualmente vede coinvolti 77 dipendenti e che presenta numeri molto interessanti. In un anno, infatti, sono stati calcolati ben 500mila chilometri di strada in meno percorsi e 83mila kg di anidride carbonica risparmiati, equivalenti a oltre 4mila alberi.

C’è poi lo smart working. In questo secondo caso, lo scorso dicembre è stata avviata una sperimentazione di sei mesi che interessa 180 persone e che ha l’obiettivo di offrire loro maggiore autonomia e flessibilità nella scelta di spazi, orari e strumenti di lavoro. Anche in questo caso il risultato ambientale è significativo: meno persone che usano l’auto per andare in ufficio significa infatti meno carburante consumato e meno traffico. E più salute per tutti.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here